VIAREGGIO. Un’area agricola enorme, pagata a peso d’oro perché troppo spesso destinata a tutt’altro uso: “Non è di questo che il Comune e i coltivatori hanno bisogno”, ha dichiarato Paolo Spadaccini, candidato a sindaco per Viareggio Popolare. “I prezzi della terra devono tornare a dimensioni reali, poi sostegno alle imprese sulle tasse e i costi di acqua ed energia.”
Sul territorio comunale lo spazio a uso agricolo è enorme ma, non essendo spesso utilizzato come tale, i prezzi al metro quadro salgono e gli investimenti diventano inaccessibili. “Per risolvere questa anomalia bisogna restringere il terreno destinato a coltivazione ma renderlo veramente tale.”
Senza dimenticare l’importanza di costruire fabbricati agricoli su questi terreni e la necessità di ridurre Imu e tassa sui rifiuti sui capannoni esistenti: “Non era sostenibile un provvedimento che impediva su gran parte del territorio agricolo di realizzare case coloniche”, ha ricordato Spadaccini, in riferimento al regolamento urbanistico revocato lo scorso luglio.
Riportati i prezzi della terra nuda a livelli normali, si può incidere sui costi vivi che gravano sulle imprese: l’acqua per irrigare i raccolti e il gasolio che riscalda le serre. “Bisogna riprendere, anche con la Regione, il discorso dell’acquedotto industriale per destinare ai campi acqua riciclata con la depurazione.”
Sul fronte energetico, “decine e decine di migliaia di euro delle aziende se ne vanno per pagare il gasolio: si possono trovare energie alternative che il Comune potrebbe incoraggiare garantendole con fideiussioni proprie.”
Con un risparmio stimato del 20-30%, i coltivatori potrebbero tornare a investire, anche sul biologico: “Non solo è un settore in forte espansione e va incoraggiato, ma questo tipo di coltivazione dovrebbe essere obbligatorio all’interno della zona Parco: come può esserci un’agricoltura che inquina sulle sponde del lago di Massaciuccoli?”.
